La scomparsa di Marco Boni, tra false piste e contraddizioni

Marco Boni è un 16enne di Tione sparito da Riva del Garda (TN) venerdì 16 febbraio, fin da subito la polizia, le squadre del soccorso alpino e i vigili del fuoco si sono adoperati per trovarlo, ma le ricerche ad oggi sono risultate infruttuose.
La storia del giovane è salita alla ribalta della cronaca quando non solo le testate giornalistiche locali, ma anche "Chi l'ha visto?" e "Quarto Grado" hanno cominciato a interessarsene.
Marco è stato descritto come un "ragazzo modello di famiglia benestante" al primo anno di liceo classico, diligente e studioso. Il giorno della sua scomparsa, dopo essere uscito dal liceo Maffei di Riva del Garda, ha telefonato a sua madre dicendole che sarebbe andato in una palestra del luogo prima di raggiungerla, ma così non è stato.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti basate sui filmati di alcune telecamere di sorveglianza il giovane, dopo essere passato in Piazza Garibaldi a Riva del Garda, ha camminato in direzione lungolago-sentiero del Ponale, in una strada (la Gardesana) che si biforca e che porta a Brescia o in montagna, sulla Rocchetta. Il suo cellulare ha smesso di ricevere il segnale poco prima di una galleria.
Da qui in poi si sono susseguiti alcuni avvistamenti infruttuosi: due testimoni hanno raccontato di averlo visto in provincia di Brescia, mentre a Concei (TN) un uomo ha segnalato la sua presenza ai carabinieri, ma per adesso di Marco nemmeno l'ombra.
Durante la puntata di "Quarto Grado" del 26 febbraio (che abbiamo seguito in diretta Twitter per poi pubblicare il riassunto su DirittoeCronaca.it) sono state trasmesse alcune interviste sul caso e due di queste, fatte a suoi compagni di classe, sono sembrate particolarmente strane se analizzate insieme: un suo amico ha affermato quanto fosse aperto, un altro ha fatto notare con fermezza il suo essere chiuso.
Dal punto di vista psicologico non si è riusciti a capire il carattere del giovane, di conseguenza anche le ricerche sono state più difficili del previsto.
In un appartamento a Riva del Garda che Marco utilizzava come "base" fra casa e scuola gli inquirenti hanno trovato il caricabatterie del cellulare appartenente al ragazzo e 160 euro in contanti, inoltre "Chi l'ha visto?" ha fatto presente che la cronologia del suo computer è stata cancellata.
È di oggi la notizia per cui anche le ricerche coi cani molecolari non sono servite e si è passati a setacciare il lago di Garda, visto che nei giorni precedenti non si era potuto svolgere tale attività a causa delle raffiche di vento troppo forti.
DirittoeCronaca.it seguirà gli sviluppi della vicenda.

Autore: Davide Ronca

Dottore in giurisprudenza con un master in scienze forensi e uno in scienze criminologiche. Giornalista dal 2007, è da sempre attivissimo sul web per portare un'informazione di qualità.